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studio dentistico carlo bassi

Attività

Informazione

  • Igiene orale

    Una igiene orale costante può mantenere alto il livello di benessere dei tuoi denti e prevenire l’insorgenza di problematiche parodontali nel tempo.

    Una buona pulizia del cavo orale è il frutto della costanza nelle manovre di pulizia orale domiciliare e dell’igiene professionale periodica effettuata da un professionista.

    Le operazioni che vengono svolte durante una seduta di igiene orale sono:
    • rimozione del tartaro sottogengivale e sopragengivale;
    • polish: lucidatura delle superfici dentarie mediante pasta da profilassi;
    • levigatura radicolare: rimozione del tartaro sub-gengivale (non visibile) a livello delle tasche parodontali.

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  • Igiene orale in gravidanza

    La gravidanza e' un periodo critico per la salute gengivale: per motivi ormonali i problemi gengivali si aggravano. La cosa migliore che puo' fare una donna che stia considerando l'eventualita' di una gravidanza e' di andare dal suo dentista per una visita di controllo e curare qualsiasi problema orale prima di rimanere incinta.

    Alcune ricerche dimostrano che le donne con patologie alle gengive durante la gravidanza hanno un rischio sette volte maggiore di parto prematuro e di nascita di un bambino sottopeso. Il rischio aumenta con la gravita' del problema gengivale; il motivo risiede nel fatto che l'infezione alle gengive provoca un aumento della concentrazione intramniotica di TNF alfa e IGE, mediatori fisiologici del parto, che tendono ad anticiparlo.

    E' inoltre complicato curare le carie durante la gravidanza, sopratutto perche' si dovrebbero usare farmaci (in particolare anestetici locali) che in questo periodo si consiglia di non usare.

    Per cui durante la gravidanza bisogna avere una maggiore attenzione all'igiene orale:

    - lavare i denti tre volte al giorno

    - la pulizia serale dei denti e' la piu' importante di tutte

    - obbligatorio l'uso del filo interdentale una volta al giorno

    - usare uno spazzolino con le setole morbide, in modo da non irritare le gengive, particolarmente sensibili in gravidanza.

  • Afte orali

    Le afte della bocca sono lesioni causate dalla rottura della mucosa orale con ulcerazione, del diametro di 2-5 mm., ma talvolta possono superare il cm.; altre volte possono essere piu' piccole di un mm. Sono dolorose spontaneamente o al contatto, biancastre al centro e circondate da un anello rossastro.

    L'aftosi e' una affezione molto comune, che interessa con frequenza simile entrambi i sessi (ma con leggera predominanza del sesso femminile); rare nell'infanzia, possono comparire gia' nell'adolescenza, e raggiungono il picco fra i 20 e i 50 anni.

    Di solito guariscono da sole in 1-3 settimane, ma possono recidivare. La causa dell'afta e' sconosciuta; si pensa a problemi immunitari o a disordini della flora batterica intestinale.

    Possono aumentare la possibilita' di formazione delle afte l'affaticamento fisico o mentale, lo stress, allergie a certi cibi, ferite provocate mordendosi accidentalmente la guancia o la lingua, insufficienza di acido folico, vitamina b 12 o ferro, il periodo mestruale nelle donne e anche un eccesso di sostanze alcoliche o di cioccolata;

    anche la chemioterapia puo' provocare afte come effetto secondario.

    Le afte possono essere trattate tranquillamente con farmaci da banco prescritti dal medico o dal farmacista:

    - uso regolare di colluttori, anche conteneti antibiotici per evitare la sovrainfezione batterica

    -propoli

    -applicazioni locali di lidocaina in pomata o in soluzione

    -antidolorifici

    -integratori vitaminici e mineralie

    Nei casi piu' gravi puo' essere tentata una terapia sistemica con immunosoppresori e immunomodulatori.

  • Bruxismo

    Il bruxismo e' il digrignamento dei denti durante il sonno o, piu' raramente, di giorno. Il digrignamento dura per 5-10 secondi e puo' ripetersi per varie volte.

    E' un fenomeno abbastanza diffuso nella popolazione (20-50%), e di solito non avvertito dalla persona interessata. I denti piu' colpiti sono i canini e gli incisivi laterali, che col tempo si usurano e possono avere modifiche della forma.

    Lo stess e' la causa piu' rilevante di bruxismo (esami, discussioni con persone, problemi nel lavoro); altre cause sono un non corretto allineamento dei denti, oppure si puo' stringere i denti per alleviare il dolore.

    Generalmente la persona non avverte nessun fastidio, se non dolore ai muscoli masticatori. Col tempo pero' ci puo essere una forte usura dei denti, che perdono la dimensione verticale e lo strato dello smalto, diventando piu' facilmente aggredibili dalle carie. Si possono inoltre verificare aumento della sensibilita' al caldo e al freddo, fratture dei denti, dolore all'articolazione temporo-mandibolare.

    Non esiste una terapia specifica; di solito vengono usate delle mascherine dette byte, che sono preparate specificamente per la persona (tramite impronte delle due arcate) e  proteggono i denti dall'erosione.

    Tali apparecchi, inoltre, possono facilitare il ripristino dell'allineamento corretto dei denti, oppure mantenerlo.

  • Denti decidui

    Anche se i denti decidui sono destinati a cadere per lasciar spazio a quelli permanenti, e' fondamentale prendersene cura. I denti decidui preparano gli spazi per i denti permanenti e intervengono nella crescita della mandibola e della mascella, sono inoltre fondamentali per una corretta masticazione e fonazione.

    La sequenza del processo di eruzione dei denti decidui e' la seguente:

    -fra i sei e gli otto mesi gli incisivi centrali inferiori

    -fra i sette e i nove mesi gli incisivi centrali superiori

    -fra gli otto e i dieci mesi gli incisivi laterali superiori

    -fra i dieci e i dodici mesi gli incisivi laterali inferiori

    -fra i 12 e i 18 mesi i primi molari

    -fra i diciotto e i ventiquattro mesi i canini

    -fra i ventiquattro e i trenta mesi i secondi molari

    A due anni e mezzo la dentatura decidua e' completata, un ritardo oltre i tre anni deve essere considerato anormale. La comparsa dei denti decidui e' generalmente accompagnata da numerosi sintomi e segni: le gengive sono dolenti e appaiono moderatamente tumefatte, la salivazione e' aumentata, il bambino e' irrequieto e irritabile.

    Possono anche esserci disturbi intestinali con diarrea e vomito e talvolta febbre ed eruzioni cutanee.

    E' importante in questa fase mantenere pulita la bocca dei bambini attraverso la pulizia della gengiva con garze sterili bagnate. Per alleviare il fastidio si possono dare ai bambini dei massaggia-gengive: si tratta di giocattoli in gomma ruvida da dare al bambino da mordicchiare.

    Man mano che il bambino cresce si sostituira' la garza con uno spazzolino prima solo con acqua e poi verso i tre anni si introdurra' il dentrifricio (ne basta pochissimo) per bambini. Come per gli adulti si consiglia di lavare i denti dopo ogni pasto, e se impossibile almeno mattina e sera.

    Anche i denti decidui devono essere curati, la tecnica operativa  e' simile a quella del dente permanente, con la differenza che si lavora in una bocca molto piccola e con un paziente speciale, che richiede attenzione e pazienza particolari.

    Un'infezione dei denti decidui puo' provocare danni al rispettivo permanente e la precoce caduta del dente deciduo puo' provocare problemi di allineamento dei denti definitivi. Inoltre carie non controllate nel bambino possono dar luogo a dolore e ascessi.

    All'eta' di quattro anni circa inizia a crearsi lo spazio per i denti permanenti. I denti decidui iniziano a cadere intorno ai sei anni; i primi che andranno persi saranno gli incisivi centrali inferiori, e subito dopo inizieranno a crescere gli incisivi centrali permanenti. Contemporaneamente inizieranno ad erompere i primi molari permanenti dietro ai secondi molari decidui.

    Dai sei ai dodici anni e' normale osservare nella bocca del bambino la presenza di denti sia da latte che permanenti in quanto ci si trova in una fase di transizione della permuta dentale.

  • Allineatori trasparenti

    Gli allineatori invisibili per i denti sono una serie di mascherine in materiale plastico, trasparenti e rimovibili, che allineano la dentatura nella posizione desiderata, in maniera graduale.

    Si inizia con un’impronta dentale dell’arcata superiore e inferiore. sulla quale l’ortodontista pianificherà il movimento dentale; si puo’ addirittura visualizzare in anteprima il risultato finale. Successivamente verranno prodotti gli allineatori, che sdovranno eseguire i movimenti progettati.

    L’ortodonzia con allineatori è preferibile all’allineamento tramite gli attacchi (breket) perche’ e’ esteticamente miglore perche’ meno visibile e consente un’igiene migliore.

    L’efficacia è la stessa?in linea di massima l’efficacia è la medesima. Gli allineatori sono mascherine realizzate in uno speciale materiale termoplastico per uso medico, molto resistente e confortevole al tempo stesso, che vanno sostituite periodicamente secondo istruzioni del dentista.

    Quando e’ consigliabile la terapia ortodontica con gli allineatori?

    •quando si desidera andare a riallineare i denti storti, sia in pazienti adulti che in adolescenti e vi è la necessità di un trattamento poco invasivo dal punto di vista estetico. Le mascherine invisibili possono essere utilizzate in qualche caso anche nei bambini, ma in età pediatrica potrebbe rendersi prima necessario intervenire con altre tipologie di apparecchio;

    •in caso di affollamento dentale, una problematica dovuta alla mancanza di spazio in arcata, che rende i denti disallineati e che solitamente si manifesta in occasione di arcate strette;

    •al fine di chiudere i diastemi, ovvero l’eccessivo spazio tra un dente e l’altro;

    •per curare alcuni tipi di malocclusioni di grado lieve e moderato, come ad esempio il morso profondo (ovvero quella condizione in cui gli incisivi superiori, a bocca chiusa, coprono in modo eccessivo quelli inferiori)

    Andiamo adesso a vedere come funzionano gli allineatori invisibili. Esteticamente, gli allineatori sono molto simili ai bite per bruxismo, utilizzati dai bruxisti per dormire, ma molto più sottili e più facili da portare. Sono strutturati in modo tale da permettere al paziente di parlare, muovere la bocca e la lingua nella maniera più naturale possibile, poiché devono essere indossati per gran parte della vita quotidiana (come detto, per almeno sedici ore al giorno).

    Poiché sono progettati su misura, si adattano alla perfezione al cavo orale. Vanno sostituiti con una frequenza che varia da 15 a 30 giorni. secondo le indicazioni del dentista di fiducia. Le mascherine trasparenti si indossano e si rimuovono in autonomia, con molta facilità. Basta effettuare una leggera pressione per inserirle e tirare leggermente verso l’alto per toglierle, calzano alla perfezione poiché sono realizzate su misura. Raddrizzare i denti non è più una esclusiva per i giovani, come molti ancora credono. Molte persone in età adulta hanno sempre desiderato correggere i denti ma non ci sono mai riusciti, per svariati motivi.

    Ora c’è un sistema semplice e rapido – a volte soli pochi mesi – che è un ottimo modo per ottenere questi risultati, senza sentire il disagio di aver fatto un passo indietro nel tempo e anzi proiettarsi nelle nuove tecnologie digitali.


Prevenzione

Secondo recenti statistiche il 40% della popolazione mondiale non e' contenta del colore dei propri denti., e vorrebbe averli piu' bianchi e piu' splendenti. Per raggiungere questi scopi si utilizzano vari metodi, da quelli naturali a prodotti comperati in farmacia o interventi eseguiti presso gli studi dentistici.

Il colore dei denti nel corso degli anni subisce dei mutamenti, passando dal colore bianco del dente deciduo al colore avorio dei denti permanenti appena erotti, che poi assumono delle connotazioni grigiastre o giallastre, che si accentuano col passare del tempo.

Cio' e' dovuto all'azione di vari pigmenti contenuti nei cibi, nelle bevande e nel fumo di sigaretta, che lentamente penetrano nel dente alterandone il colore.

I metodi naturali per sbiancare i denti sono l'uso di bicarbonato di sodio (spazzolare i denti con bicarbonato di sodio oppure con una miscela di bicarbonato di sodio e dentifricio mescolati al 50%) o di limone (lavare i denti con uno spazzolino imbevuto con qualche goccia di limone puro e poi sciacquare bene la bocca).

In farmacia vendono dentifrici ad azione sbiancante che contengono perossido di carbammide e perossido di calcio, oppure dentifrici ad azione abrasiva il cui effetto e' dovuto proprio alla loro azione abrasiva: asportano meccanicamente le pigmentazioni superficiali del dente.

lo sbiancamento professionale dei denti nello studio dentistico si avvale di prodotti chimici altamente aggressivi come il perossido di idrogeno ad alta concentrazione (35%), eventualmente potenziato dall'utilizzo di energia luminosa come le lampade LED. L'ossigeno ha una molecola abbastanza piccola da potersi diffondere all'interno degli spazi interprismatici del dente e raggiungere i pigmenti che si sono depositati in profondita', e li decolora  ossidandoli.

La gengiva durante lo sbiancamento deve essere protetta dall'azione del perossido di idrogeno tramite l'applicazione di un materiale isolante.

E' questo il sistema piu' efficace per sbiancare i denti, in quanto agisce anche sui pigmenti depositati all'interno del dente, e non solo sulle pigmentazioni superficiali.

La seduta di sbiancamento ha la durata di un'ora circa, ed è indolore.

Cura

  • Cura dell'alitosi

    L'alitosi e' un odore sgradevole proveniente dalla cavita' orale, con conseguente disagio e imbarazzo per chi lo emette. In circa l'80% dei casi l'alitosi e' causata da condizioni patologiche o malfunzioni del cavo orale.

    Le cause piu' comuni di alitosi sono le carie, pulpiti (carie penetranti che arrivano alla polpa del dente), pericoronariti , igiene orale carente (sopratutto in portatori di protesi fisse o mobili), ulcerazioni della mucosa orale, malattia parodontale, perimplantiti e malattie della lingua o sua scarsa igiene.

    L'alitosi puo' avere origine anche dai disturbi delle vie respiratorie, da alcune malattie sistemiche metaboliche o dall'uso di farmaci. Altre cause possono essere il fumo e il consumo di alcool.

    Il cattivo odore deriva principalmente dalla degradazione da parte della flora batterica di substrati organici presenti nella saliva, nel liquido gengivale e nei tessuti molli orali, che danno luogo alla formazione di prodotti contenenti zolfo.

    Per contrastare questi sintomi bisogna avere una buona igiene orale, cura delle carie, eliminazione dei problemi parodontali e, se il problema riguarda la lingua, scrupolosa igiene della lingua: spazzolare la lingua con lo spazzolino dentale, con movimenti dal dietro verso la punta della lingua, per 3-4 volte.

    Se questo non basta, si puo' passare alla terapia farmacologica; i farmaci migliori per il controllo dell'alitosi sono quelli a base di zinco bisglicinato chelato, sotto forma di pastiglie da sciogliere in bocca.

    Un recente studio ha dimostrato come il controllo dell'alitosi ha effetti benefici sulla qualita' della vita, dovuti al miglioramento dello stato d'animo e della vita sociale.

  • Sensibilità dentale

    La sensibilita' ai denti spesso provoca fastidio o dolore; e' dovuta ad abrasioni della superficie del dente (spesso dovute a manovre di spazzolamento errate: bisogna lavare i denti con movimenti verticali e non orizzontali, e cambiare ogni due-tre mesi lo spazzolino), oppure a problemi gengivali (retrazione delle gengive): la radice del dente non e' protetta dallo smalto, per cui e' sensibile al caldo, al freddo e alla pressione.

    E' un problema tipico della popolazione adulta: un adulto su quattro ne soffre; inoltre e' un problema che spesso scompare e ricompare dopo un po' di tempo.

    In caso di sensibilita' dentale la prima cosa da fare e' rivolgersi al proprio dentista per verificare l'origine del problema; puo' essere risolta tramite gel al fluoro applicati in tutta la bocca, applicazioni settoriali di fluoro, con l'uso di prodotti desensibilizzanti associati con ll'uso l'uso di dentifrici desensibilizzanti o contenenti fluoro.

  • Farmaci bisofonati: trattamento pazienti

    I bifosfonati sono sostanze di natura non ormonale attive nell'omeostasi ossea. Analoghi strutturali del pirofosfato inorganico ma resistenti all'idrolisi enzimatica i bifosfonati sono molecole in grado attraverso un saldo legame con i cristalli di idrossiapatite di modulare il turnover scheletrico e in particolare di inibire selettivamente il riassorbimento osseo  osteoclasto-mediato.

    Potenza biologica ed affinita' di legame sono caratteristiche strettamente correlate fra di loro, in quanto determinano la vera potenza antiriassorbitiva in vivo. I bifosfonati con alta affinita' di legame alla superficie mineralizzata vengono maggiormente ritenuti nell' osso ed hanno un effetto armacologico maggiore.

    MECCANISMO D'AZIONE: grazie alla loro spiccata affinita' per l'idrossiapatite i bifosfonati legati saldamente ai cristalli ossei vengono rilasciati nello spazio extracellulare durante la fase di riassorbimento osseo e inglobati per endocitosi all'interno degli osteoclasti. Hanno quindi all'interno di queste cellule un effetto citotossico con conseguente morte cellulare. L'effetto finale e' l'inibizione del riassorbimento osseo, per cui vengono prescritti in situazioni di osteoporosi, nell'iperparatiroidismo primitivo e secondario, nel morbo di Paget, nella terapia dell'ipercalcemia maligna, nel mieloma.

    Sono discussi per i loro effetti collaterali non trascurabili, fra cui dispnea, anemia, reazioni gastrointestinali, ulcerazioni delle mucose del cavo orale e dell'esofago e anche osteonecrosi dei mascellari.

    Lo'osteonecrosi da bifosfonati puo' svilupparsi spontaneamente oppure in seguito a traumatismi ripetuti (vecchie protesi mobili che comprimono la gengiva, presenza di radici dentarie, ...)o in seguito a manovre odontoiatriche.

    Il rischio di osteonecrosi dei mascellari cresce con l'aumentare del periodo di esposizione al farmaco (pazienti che prendono il farmaco da pochi mesi hanno un rischio di contrarre la malattiamolto basso rispetto ad altri che lo prendono da anni).

    Inoltre i bifosfonati si fissano e restano legati al tessuto osseo per lungo tempo anche dopo la cessazione della terapia, infatti l'inibizione del riassorbimento osseo e' mantenuta per almeno inque anni dalla cessazione della malattia. E' quindi evdente che e' di scarsa utilita' sospendere la somministrazione di farmaci bifosfonati poco tempo prima di sottoporsi ad un intervento odontoiatrico.

    PREVENZIONE: prima di intraprendere una terapia con bifosfonati e' fondamentale effettuare una visita odontoiatrica specialistica in cui si individuano ed eliminano i fattori di rischio (carie penetranti, presenza di radici sentarie o di denti da estrarre, protesi da ribasare, tartaro sottogengivale).

    Il paziente in trattamento con bifosfonati che si reca dall'odontoiatra deve immediatamente comunicare l'assunzione del farmaco, in modo che le eventuali manovre invasive previste dal piano di trattamento vengano eseguite sotto copertura antibiotica.

    Le lesioni posono essere inizialmente asintomatiche, oppure puo' essere presente tumefazione ed arrossamento dei tessuti gengivali. Successivamente possono comparire esposizioni ossee che possono infettarsi, dando dolore e fastidio. L'area di necrosi puo' anche aumentare e dare complicanze pericolose quali ascessi.

    Non esiste ad oggi una vera e propria terapia che possa assicurare la risoluzione della patologia e anche la sospensione della somministrazione di bifosfonati non sembra sortire effetto a causa del lungo periodo in cui i bifosfonati restano legati al tesuto osseo anche post-sospensione.

    L'obiettivo e' quello di ridurre il dolore e controllare le infezioni secondarie nella zona necrotica.

  • Agenesie dentali

    Le agenesie fanno parte delle anomalie dentarie che possono essere anomalie in numero (in eccesso o in difetto), di posizione o di forma. Fra queste anomalie le agenesie rivestono un ruolo fondamentale, con una incidenza dal 2% al 7% della popolazione.

    Per agenesia dentale si intende la mancanza di uno o piu' denti, che puo' interessare sia la dentatura decidua che quella permanente. I denti che piu frequentemente ne sono colpiti sono i terzi molari superiori e inferiori, i premolari inferiori, gli incisivi laterali e i premolari superiori.

    Per quanto riguarda la patogenesi bisogna risalire al periodo fetale quando un'alterazione nella maturazione delle cellule ectodermiche interessate alla formazione delle gemme dentarie produce l'assenza dei denti corrispondenti. Inoltre ha un ruolo primario l'ereditarieta': si vedono frequenti casi di agenesia nela stessa famiglia; inoltre fattori "ambientali" (traumi, agenti chemioterapici, ...) possono essere responsabili dell'arresto dello sviluppo dentale, inoltre alcune patologie sistemiche come la trisomia 21 o la displasia ectodermica possono essere associate ad agenesia.

    Le agenesie rappresentano quindi un problema rilevante, con implicazioni funzionali, estetiche ed economiche, e la diagnosi avviene di solito al momento della permuta dei denti, quando per il ritardo nella comparsa nel cavo orale di uno o piu' denti si ricorre ad indagini radiologiche.

    Le possibilita' terapeutiche sono rappresentate da:

    - ortodonzia

    - protesi convenzionale (ponti fissi o apparecchi mobili)

    - protesi adesive (Mariland bridge)

    - protesi su impianti

    Il trattamento ortodontico delle agenesie puo' avere due diverse soluzioni, che vanno studiate caso per caso: o si riapre e si mantiene lo spazio per i denti mancanti che poi verranno aggiunti protesicamente piu' avanti nel tempo oppure si mira a richiudere gli spazi dei denti in agenesia con gli altri denti della bocca.

    La soluzione non va presa a caso ma dopo analisi cefalometrica, in cui si fa un'analisi totale della situazione del bambino, perche' l'obiettivo e' la normocclusione, ovvero la perrfezione funzionale ed estetica.

    Nel caso che sia opportuno in base a questa analisi chiudere gli spazi con l'apparecchio le cose avranno alcuni aspetti di praticita'.

    Se invece e' meglio mantenere e stabilizzare gli spazi per poter poi fare (una volta finita la crescita) una protesi fissa su impianti o altra soluzione protesica, si dovra' comunque fare una piccola protesi provvisoria o semiprovvisoria che rimpiazzi dal punto di vista estetico e funzionale il o i denti mancanti.

    E' importante quindi cercare di fare diagnosi di agenesia il piu' precocemente possibile, portanto periodicamente i bambini dal dentista.

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